La voce di Maria Monti è una di quelle voci che hanno attraversato territori molto diversi, esperienze distanti nel tempo e nello spazio

Voce continuamente errante, come errante è il carattere di Maria: dalla canzone popolare, al cabaret e svariati spettacoli di teatro, cinema dove ha espresso il suo spirito tragi-comico, alla sperimentazione musicale con Alvin Curran e Sylvano Bussotti, alle lunghe meditazioni vocali di Prima Materia, fino a percorrere tanti diversi luoghi.

Voce importante, singolare, proprio per questo carattere apolide e difficilmente catalogabile nelle anguste barriere dei generi. L'idea di questo concerto è nata da questa suggestione per e intorno alla voce di Maria utilizzata attraverso mezzi elettronici e il computer.

Un concerto di strumenti virtuali, dove l'unico elemento reale, la voce, diventa parte dell'insieme come la mano di un navigatore di un ciberspazio. Un testo che parla del risveglio dove diverse civiltà e diverse vocalità si uniscono alla ricerca di una sintesi sonora. La musica è pensata come una struttura in continua trasformazione, si avvicina e si allontana dalla voce, ne costituisce la risonanza e la dissonanza al tempo stesso.

Le melodie quando appaiono portano i segni della memoria e delle distanze: attimi, frammenti, piccoli tasselli di un mosaico di parole, voci, suoni dall'oscurità della seconda notte che costruiscono un percorso verso il risveglio del terzo giorno. 

Nicola Sani